Verso il 25 novembre….Treviso
5 Novembre 2022Avellino, iniziativa per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
8 Novembre 2022Al via la 7a edizione del Forum delle Giornaliste del mediterraneo
“Corpi, ecosistemi, comunità: smembrati dai conflitti, ricuciti dalle donne”.
Organizzato da Fondazione Pangea Onlus e dall’Associazione Giornaliste del Mediterraneo
I temi scelti per il 2022 sono Donne, Pace, Sicurezza e #Infowar. La rassegna, nata nel 2016, si svolgerà dal 9 al 12 novembre a Roma e dal 21 al 25 in Puglia a Bari.
Tavole rotonde, 60 ore di formazione, 9 giornate, 80 peace builders provenienti dai paesi euromediterranei. Con Fondazione Pangea, il sigillo del Ministero degli Affari Esteri
ROMA – È arrivato alla 7a edizione il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo (https://giornaliste.org/) che dal 2016, si svolge a ridosso del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il Forum of Mediterranean Wowen Journalists anche quest’anno si articolerà in due tappe: la prima a Roma, dal 9 al 12 novembre, la seconda a Bari dal 21 al 25 novembre. Imponente la programmazione: tre tavole rotonde, 60 ore di formazione, 9 giornate, 80 peace builders, giornaliste, attiviste, accademiche provenienti dai paesi euromediterranei e da Afghanistan, Iran, Russia, Ucraina, Sahel, Birmania, Tigray, Colombia. Il punto di partenza su cui si snodano gli incontri e le iniziative sarà la dichiarazione dei diritti delle donne scaturita dalla conferenza mondiale delle donne a Pechino e dalla Risoluzione 1325 dell’ONU.
Doppio anche il filo conduttore: “Donne, Pace, Sicurezza” e “Infowar”. Invariata la mission del Forum: “Creare ponti e abbattere muri, promuovendo una riflessione sul lavoro delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia e di pace”.
In questa edizione la riflessione si concentrerà sui “Corpi, ecosistemi, comunità: smembrati dai conflitti, ricuciti dalle donne”, accendendo un faro sulle pratiche di costruzione di pace messe in atto dalle donne e sui territori devastati dalle guerre.
Il Forum è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano e, per la sezione di Bari, dal Corecom Puglia.
E’ organizzato da Fondazione Pangea Onlus e dall’Associazione Giornaliste del Mediterraneo, in collaborazione con la cooperativa di giornalisti IdeaDinamica, e Giulia Giornaliste. L’Università di Bari (con il Dipartimento Formazione, Psicologia, comunicazione, Master in Giornalismo e Balab, Centro per l’innovazione e la creatività)
Dichiarazione di Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus
Quest’anno il Forum si inserisce in un contesto politico internazionale sempre più dilaniato dalle guerre.
La guerra è, come sempre, lo strumento per la ridefinizione dei poteri. Per questo, quando parlano le armi, le donne vengono spesso cancellate e ridotte a una condizione di subalternità e di sole vittime.
È fondamentale invece riconoscere il loro ruolo nei processi di pace, nella ricostruzione del tessuto sociale e umano e nella risoluzione dei conflitti. Un ruolo spesso taciuto o trascurato, perché le guerre storicamente vengono raccontate al maschile. Con questa iniziativa mettiamo insieme donne che lavorano per la pace, ricercatrici, operatrici umanitarie, accademiche, giornaliste e attiviste per i diritti umani, provenienti da luoghi dilaniati dai conflitti come l’Afghanistan, l’Ucraina o il Sahel. Vogliamo rivendicare il ruolo attivo e centrale delle donne nei processi di pace e ribadire che l’agenda legata alla risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza e quelle seguenti su Donne, Pace e Sicurezza, le riconoscono non solo come vittime ma anche come costruttrici di pace dei processi politici.
È fondamentale cogliere questo aspetto quando si parla di conflitti perché sebbene cambino gli attori e i paesi, non cambia la sostanza: in Ucraina come in Afghanistan o nel Sahel sulle donne ricade il costo economico e sociale delle guerre. Sui loro corpi, emozioni, intelligenza. Le guerre le rendono povere e invisibili, perché rendono invisibile qualsiasi altro attore a parte i governi, gli eserciti e gli uomini. Per questo è necessario far parlare le donne di tutto il mondo, perché il loro contributo è fondamentale per la difesa dei diritti umani e per scardinare quelle disuguaglianze di genere che la guerra vuole rafforzare.
Le donne che abbiamo invitato rivendicano un ruolo attivo nei processi di pace, di mediazione e di risoluzione dei conflitti. Diciamo insieme basta alle guerre è tempo di cominciare un’altra storia. La Pace si costruisce con la Pace. Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus.
Marilù Mastrogiovanni, dichiarazione
“Assistiamo ad una informazione di guerra spesso “pornografica”: il soffermarsi compiaciuto sui dettagli, il non rispetto della privacy delle vittime, la negazione delle voci di chi si oppone alla guerra, di chi dissente, e di chi ricostruisce. Con il Forum di quest’anno puntiamo l’attenzione sull’azione di costruzione di pace attuata dalle donne, che tessono relazioni e mettono in pratica la pace non intesa come tregua, ma come azione di prevenzione e di contrasto preventivo alla guerra” dice la giornalista Marilù Mastrogiovanni, fondatrice e direttrice del Forum, già presidente della giuria del World Press Freedom Prize Guillermo Cano di Unesco, il premio mondiale per la libertà di stampa che ogni anno viene assegnato a un/a giornalista che si distingue per l’impegno al servizio delle libertà di stampa e di espressione. “Per questo anche quest’anno il Forum si impegna a dare voce alle giornaliste che ogni giorno, raccontando e approfondendo i fatti, anche mettendo a rischio la propria vita, diventano human rights defenders, difensore dei diritti umani.
In un momento in cui la libertà di stampa e d’espressione, nel nostro Paese, è nel mirino, continueremo ad amplificare la voce delle donne, tessendo una rete sempre più ampia e fitta tra giornaliste, attiviste, accademiche, esperte di gender studies, cooperanti, volgendo il nostro sguardo verso le donne che provengono da realtà critiche.
La nostra bussola sarà la dichiarazione dei diritti delle donne scaturita dalla conferenza mondiale delle donne a Pechino e dalla Risoluzione 1325 dell’ONU e il profondo convincimento che la libertà di stampa e di espressione, insieme alla conoscenza, sono diritti umani inviolabili.
La Risoluzione Onu 1325
“La Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su Donne, Pace e Sicurezza 1325 (d’ora in avanti, UNSCR 1325) ha compiuto 20 anni nel 2021. A questa si sono aggiunte altre risoluzioni che hanno ampliato lo spettro dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza (DPS-WPS). Tuttavia, i processi di mediazione e di pace continuano ad essere principalmente occupati da uomini e la voce delle donne della società civile rimane a margine
Uno degli ostacoli rilevati sul campo che hanno impedito un’efficace implementazione e attuazione dell’Agenda Donne Pace e Sicurezza-WPS è la scarsa conoscenza della stessa da parte della società civile. I media sono lo strumento principale per informare la pubblica opinione. Per questo motivo, è assolutamente fondamentale che i giornalisti e le giornaliste siano in grado di rappresentare e narrare correttamente le esperienze, il vissuto e il ruolo delle donne all’interno dei conflitti, siano essi locali, nazionali o internazionali, politici, religiosi, ambientali, sociali o ideologici.
L’obiettivo generale del progetto è quindi di promuovere una formazione alla comunicazione strategica sulle tematiche dell’Agenda DPS-WPS e della UNSCR 1325 per valorizzare il ruolo delle donne nella risoluzione dei conflitti e nella promozione della pace e della sicurezza in Italia, così come nei Paesi in conflitto. In questo modo, il progetto punta a portare a conoscenza della pubblica opinione l’Agenda DPS-WPS e le sue tematiche. In particolare, il progetto vuole far riflettere sui temi caldi relativi ai conflitti che stiamo attraversando in periodo di pandemia e sottolineare il ruolo fondamentale che le donne ricoprono nell’affrontare quotidianamente queste problematiche a livello locale, nazionale e globale”, affermano Simona Lanzoni e Marilù Mastrogiovanni.
La conferenza finale di Roma, il 12 novembre
Come valorizzare il ruolo delle #donne nella risoluzione dei conflitti e nella promozione della pace? Fondazione Pangea Onlus e il #FMWJ danno voce ad ospiti e attiviste dall’#Afghanistan, dall’#Ucraina e dal #Sahel in un incontro, a chiusura della tappa romana del Forum delle Giornaliste del mediterraneo, che si terrà il 12 Novembre 2022, dalle 9:00 alle 13:00 presso la Casa Internazionale delle Donne.
Sarà possibile partecipare
➡ in presenza, iscrivendosi all’indirizzo 📧 eventi@pangeaonlus.org
➡ seguendo la diretta streaming sul canale YouTube del Forum urly.it/3qq22
#infowar
Qui il PROGRAMMA della Giornata del 12 Novembre a Roma