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Donne, pace, sicurezza: che genere di notizia, che genere di guerra, i 5 Position paper
DATA DI PUBBLICAZIONE

Premessa:

Dal 2003 Fondazione Pangea Onlus opera in Paesi in cui la guerra è parte integrante della vita delle persone. L’esperienza sul campo, la relazione con realtà femminili che lavorano nei Paesi in conflitto o post-conflitto e in quelli che ospitano i profughi, hanno dimostrato che le donne non sono solo vittime, ma anche e soprattutto un fattore strategico e determinante nel processo di pace e mediazione a tutti i livelli, da quello politico a quello militare sino alla ricostruzione delle relazioni sociali e di impegno civile.

Negli anni Pangea ha così portato avanti attività di sensibilizzazione e advocacy relative alla UNSCR 1325, la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU su “Donne, Pace e Sicurezza”, la prima in assoluto che menziona esplicitamente l’impatto della guerra sulle donne ed il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole.

In Italia Pangea si interfaccia con il Ministero Affari Esteri ed in particolare col CIDU (Comitato Interministeriale Diritti Umani) per una corretta stesura e implementazione del Piano di Azione Nazionale italiano fin dalla sua prima stesura (2010 e successive revisioni 2013, 2016 e 2019).

Il progetto Donne, pace, sicurezza: che genere di notizia, che genere di guerra-La voce delle donne dai luoghi dei conflitti:

Di recente si è conclusa con grande successo la sesta edizione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo – Mediterranean Women Journalists su “Donne, Pace, Sicurezzae “Infodemia” che quest’anno è stato organizzato da Fondazione Pangea Onlus capofila del progetto “Donne, pace, sicurezza: che genere di notizia, che genere di guerra-La voce delle donne dai luoghi dei conflitti” con l’Associazione “Giornaliste del Mediterraneo-Mediterranean women journalists” grazie al sostegno del Ministero degli affari esteri – Cidu, all’interno del Piano d’azione nazionale DPS-WPS e di Unesco, in collaborazione con il Corecom Puglia e Giulia giornaliste.
Dieci giorni di programmazione, 30 panel on line, 5 serate in presenza, 120 relatrici, 60 ore di formazione e due diverse tappe: la prima, dal 3 al 7 novembre a #Roma e dal 21 al 25 in #Puglia tra Bari, Lecce, Brindisi e Taranto e il #Dopofestival, 5 serate in presenza su Roma durante le quali verranno presentati libri, documentari, progetti ed esperienze di pace sul tema delle migrazioni e verranno offerti aperitivi multiculturali.

 

Nel corso delle dieci giornate della sesta edizione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, giornaliste d’inchiesta, attiviste, ricercatrici hanno portato la loro testimonianza su cinque forme di conflitto: religioso, politico, sociale, ambientale e ideologico.

Il loro lavoro ha permesso la stesura di 5 position paper, per individuare le criticità che riguardano la dimensione di genere di tali conflitti e proporre soluzioni e raccomandazioni concrete alle istituzioni, nazionali e internazionali per affrontarle.

Clicca qui per scaricare i 5 Position Paper

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