Agenzia Dire, violenza e lockdown. Il 25 novembre raccontato da Pangea-Reama

“In questo momento non è migliorata la risposta nella presa in carico della violenza ne’ il coordinamento delle reti territoriali”.

E allora, cosa fare per non rendere questo 25 novembre una ricorrenza di maniera?

“Bisognerebbe fermarsi e fare un lavoro di confronto serio su cosa manca per affrontare il problema della violenza maschile contro le donne. Sono evidenti i gap, occorre riprendere le raccomandazioni del Grevio e il percorso di empowerment delle donne. Va ripensato tutto non piu’ sugli schemi del pre-lockdown, perché le sfide saranno comunque maggiori e i vuoti istituzionali e della societa’ civile sono stati evidenti”. Ad esempio, “ci è capitato di ascoltare donne per cui il primo Cav disponibile era per loro troppo lontano.

Inoltre “La situazione del nostro settore giudiziario, in particolare civile e minorile, in questo periodo è un disastro, con i rallentamenti dovuti a tribunali bloccati che fermano le donne e dilatano la storia di violenza”. Questo e molto altro nell’intervista all’Agenzia Dire di Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus e coordintrice della rete antiviolenza Reama.

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