Cosa manca al sistema di accoglienza delle donne provenienti dai luoghi di conflitto e vittime di diverse forme di violenza in Italia? La Convenzione di Istanbul viene applicata? Come accogliere le donne vittime di violenza in una prospettiva interculturale di genere e quale formazione per gli e le operatrici degli ex/Sprar-Siproimi e delle reti territoriali per non creare ulteriore vittimizzazione?
A queste e a molte altre domande ha voluto dare risposta il progetto “E-sister-e for Peace: la sorellanza senza frontiere”, promosso da Fondazione Pangea Onlus e finanziato dal Piano d’azione nazionale donne pace e sicurezza del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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